A ogni costo- A. Gjikdhima/ Le cronache dei cavalieri della notte- F. D' Avola
Buon pomeriggio,
mi sono messa al pc, controllo le mail e poi scrivo la recensione, mi sono detta...e invece...ho controllato si le mail ed ho deciso di dare anche oggi spazio agli scrittori emergenti, in modo da smaltire le loro richieste. Oggi vi presento due generi differenti, chi di voi legge i romanzi rosa o erotici, e chi i fantasy?
Titolo: A ogni costo
Autore: Anisa Gjikdhima
Editore: Self-publishing
Pagine: 111
Genere: Romanzo rosa
Prezzo: € 7.27
Ebook: € 2.99
Acquistabile su Amazon- Kobo
Per Alexander Volkov, mafioso russo di trent'anni non esiste
il rifiuto. Mai avrebbe immaginato che una dolce ragazza Spagnola, gli avrebbe
scombussolato la vita. Un colpo di fulmine, o meglio dire, uno scontro. Crystal
ha appena compiuto diciotto anni, ed è in occasione di una festa in suo onore
che conosce il misterioso Alexander. Ancora deve scoprire il mondo, e un uomo
come lui non è di certo ciò che cerca nella vita. I due fanno scintille dal
primo momento che i loro occhi si scontrano, e quando tutto sembra essere
svanito, l'uomo prende una decisione importante che cambierà le loro vite per
sempre. Lui la vuole a ogni costo, non importa quanto rischia, lei deve essere
sua. Inizia cosi una storia tra amore e odio. Il diavolo e l’acqua santa.
Serie MOYA
A OGNI COSTO Vol. 1
SEI SOLO MIA Vol. 2
DISPOSTO A TUTTO Vol. 3
ESTRATTI
‹‹Siamo in democrazia e
non nel medioevo, lo sai questo?›› chiedo ironica. S’infastidisce, sguardo
ammonitore, ma non ho intenzione di fermarmi proprio adesso ‹‹sono libera di
scegliere, e non sei nessuno per decidere della mia vita›› protesto in tono più
alto. Si volta verso di me con sguardo minaccioso ‹‹con me non funziona così››
ringhia tra i denti. Mi viene la pelle d’oca, mi stringo sostenendo il suo
sguardo.
‹‹Sono un uomo possessivo e quando voglio
qualcosa la prendo, sempre›› sussurra con malizia ‹‹mi piace dominare e
pretendo obbedienza›› continua sfregando le labbra. Oh cielo, non respiro, ho
caldo. Mi guarda negli occhi con una punta di malizia ‹‹non amo le smancerie,
non dichiaro il mio amore in modo teatrale e cosa più importante …››
Anisa Gjikdhima. Sognatrice, lettrice accanita e scrittrice per passione. Ha iniziato a
scrivere racconti sul web per poi pubblicare il primo romanzo Bello ma dannato
con la Edizioni Epsil, uscito in libreria a giugno 2016. A luglio 2016 pubblica con Rizzoli collana youfeel DIMMI QUELLO CHE VUOI, DIMMI CHE MI VUOI e DIMMI
CHE MI AMI.
Titolo: Le cronache dei cavalieri della notte. La guardiana degli Spiriti
Autore: Federica D'Avola
Editore: Germani Editore
Pagine: 132
Genere: Fantasy
Prezzo: € 12.75
Ebook: € 3.59
Acquistabile su Amazon
Laila è una tranquilla e un po’ annoiata quindicenne che
trascorre le sue giornate in cerca di novità per fuggire dalla routine, fino a
quando una musica, proveniente da una casa abbandonata, non la trasporta in un
avventura incredibile che la cambierà per sempre. L’impossibile smette di
essere tale e si intreccia alla sua vita. Una storia di amicizia e passioni, di
avventure e combattimenti, in cui un gruppo di adolescenti è costretto ad affrontare
delle minacce ben più grandi di quelle della propria età. Un racconto soft
horror e di formazione che appassionerà i giovani lettori, regalando qualche
brivido; ma anche la storia di un gruppo di amici che insieme cercano di
affrontare le eterne problematiche del diventare adulti.
ESTRATTI:
Laila non aveva mai percorso quella
strada e per giunta era già calata la notte. Camminava in quella via deserta
con lo zaino a penzoloni su una spalla e pensava a cosa avrebbe potuto vedere
quella sera in tv.
Ad un certo punto si fermò in mezzo
alla strada, aveva sentito qualcosa, ma non ci badò tanto e riprese a
camminare. La luce dei lampioni sembrava affievolirsi ad ogni suo passo, mentre
la luna piena si avvicinava sempre di più al punto più alto, in quel cielo
pieno di stelle. Stavolta si fermò e non si mosse, c’era una strana musica
nell’aria e la attirava sempre di più verso un portone. Era una strana melodia,
era sempre più forte man mano che si avvicinava. Il portone era aperto, lo
varcò e vide delle scale di marmo, ma non era sicura del colore, c’era più di
uno strato di polvere che ricopriva gli scalini; le ringhiere erano piene di
ragnatele e dalle mura l’intonaco si era quasi del tutto staccato. Il tutto era
ricoperto dalle più buie tenebre. C’era un interruttore alla sua destra, provò
ad accenderlo, ma non c’era corrente elettrica ed era sul punto di uscire e
tornare a casa quando si ricordò una cosa. La sua amica diceva che era troppo
curiosa, ma lei non ci badava molto, le piaceva essere così e portava sempre
con sé, nella tasca superiore del suo zaino nero, una sorta di kit di
sopravvivenza formato da una torcia, degli specchietti, un coltello da
campeggio, una pinza e svariate forcine. Prese la torcia, la accese e cominciò
a salire.
Più saliva e più quella strana melodia
diventava forte. Le scale le sembravano non finire mai e fu sollevata nel
vedere a una decina di scalini di distanza da lei una porta. Salì lentamente
quegli ultimi scalini, si guardò a destra e a sinistra fin quando non arrivò sul
pianerottolo. La porta era di metallo, arrugginita in svariate parti, non era
completamente chiusa, ma non era abbastanza aperta da consentire una sbirciata.
Spense la torcia e tese le orecchie per sentire se c’era qualcuno. L’unica cosa
che sentiva era la strana melodia che sembrava avere sempre lo stesso tono:
incredibilmente malinconico.
Moriva dalla voglia di aprire quella
porta, così la spinse, ma non riuscì a smuoverla. Provo svariate volte, ma essa
non cambiava posizione neanche di 1 centimetro. Alla fine prese la rincorsa, ma
la porta si aprì prima che la spalla di Laila toccasse il metallo e lei cadde a
terra. Guardò dritto davanti a lei e quello che vide la sconvolse, la intimidì,
ma poi la divertì, le piaceva quel che vedeva.
Il fascio di
luce illuminava la creatura da quella che ormai sembrava un’eternità. Il mostro
era basso, con carnagione grigia, magro e nudo, tranne che per uno straccetto
che gli copriva dalla vita fino alle ginocchia. Aveva gli occhi neri e
inespressivi e i denti appuntiti, ma la cosa più spaventosa erano i suoi
artigli lunghi e affilati. Alek era rimasta immobile per tutto il tempo, ma,
quando batté le palpebre, il mostruoso ghoul le saltò addosso. Alek si
buttò di lato e la torcia e il coltello le caddero. Strisciò per prendere il
coltello, ma, prima che l’avesse tra le dita, il mostro le salì sulla schiena e
le trafisse con gli artigli la spalla destra. Alek se lo scrollò di dosso, si
alzò e alzando il braccio destro, tenne sospeso in aria il ghoul, infine chiudendo
la mano, lo strangolò.
A presto con il prossimo post
Prendo nota ^_^
RispondiEliminabene Patrizia!
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